GIANCARLO TORRE | MENTE ET MALLEO

Inaugurazione
Domenica 7 dicembre 2014

MENTE ET MALLEO

Cristalli, fossili, miniere, siderurgia:
gli Ex Libris illustrano

a cura del Dott. Giancarlo Torre

ore 18.00 Saluto delle Autorità e inaugurazione della mostra

ore 18.15 Introduzione alla mostra e intervento di Giancarlo Torre e

a seguire rinfresco

 

orari d’apertura:

sabato e domenica ore 15 – 19

la mostra sarà visitabile anche da giovedì e domenica ore 15 – 19 dal 9/12/14 al 6/1/2015      

 

ANDORA – Il prestigioso Museo dei Minerali Luciano Dabroi situato al primo piano di Palazzo Tagliaferro ospiterà dall’ 8 dicembre al 31 marzo un’eccezionale mostra che presenterà oltre  100 Ex Libris facenti parte della straordinaria collezione privata del Prof, Giancarlo Torre.

La mostra dal titolo “MENTE ET MALLEO “ illustra il mondo dei minerali, dei fossili, delle miniere e della metallurgia attraverso gli Ex Libris.

Si conoscono pochi Ex Libris con motivi geologici e minerari e al contempo sono rare le pubblicazioni che trattano degli Ex Libris che raffigurano temi legati alle geoscienze.

Tra i titolari degli Ex Libris oggetto delle tematiche di questa mostra abbiamo geologi, paleontologi, petrografi, ingegneri minerari, mettallurgici e operanti nell’industria pesante, collezionisti di fossili e minerali.

“Mente et Malleo” le due parole che costituiscono il motto coniato da Giovanni Capellini, presente nel logo della Società Geologica Italiana ideata da Quintino Sella e costituita a Bologna con Giovanni Capellini il 27 settembre 1881 in occasione del II Congresso Geologico Internazionale di Bologna divenuto il motto universale dei geologi “ Con la testa e con il martello” riassume il percorso del lavoro dei paleontologi e dei geologi indicando la fase ed il percorso di studio cui segue la ricerca e la verifica sul campo negli studi dei reperti fossili di organismi vegetali e animali e delle origini della storia e della morfologia e costituzione della terra.

Il percorso espositivo inizia con il mondo affascinante dei cristalli oggetto di collezione e studi, continua con il fossili, con i metalli passando attraverso la realtà delle miniere fino al tema dell’estrazione del petrolio.

 

ALCUNE CURIOSITA’ SUGLI EX LIBRIS

Il mondo della stampa, dell’editoria e dei bibliofili ci ha donato, nei secoli, numerosi “tesori di carta” quali gli incunaboli, le mirabili pagine stampate da Bodoni, Gutenberg, Manuzio, Plantin ed altri, le preziose legature, le immagini e le scene incise. I libri ci mostrano il percorso culturale del possessore e molto spesso nascondono un tesoro particolare: quello costituito dall’Ex Libris l’erede delle note di possesso, nato per essere incollato al libro, segno di ammirazione verso il libro ed il suo autore. Il libro fin dai primordi è stato considerato un bene prezioso, segno di prestigio, e come tale salvaguardato, ne sono traccia le “note di possesso”, annotazioni, talora corredate da una illustrazione, poste sui codici antichi per indicarne il proprietario, e le catene che fissavano i volumi ai plutei o ai piani delle biblioteche, esemplari quelli della Biblioteca Laurenziana a Firenze. In Germania, ove la tecnica xilografica si sviluppò e si affermò, con la nascita della stampa a caratteri mobili, alla fine del ‘400 comparvero gli ex libris a stampa xilografici che, con immagini, a committenza religiosa o nobiliare, costrette entro i limiti dell’araldica, come attestano le grandi biblioteche dei monasteri, della nobiltà e delle università, sono l’espressione del potere sociale ed economico dei proprietari dei libri. Il più antico ex libris conosciuto, nato nel sud della Germania  e  risalente al decennio tra il 1470 e 1480 (Fig.1), è una xilografia eseguita per il bavarese Hans Knabensberg, detto Igler, capellano della famiglia Von Schoenstett, che ha come soggetto un  riccio, il termine corrispondente in tedesco della parola riccio è Igler. L’ex libris da 500 anni accompagna le opere raccolte dai bibliofili, sia studiosi che collezionisti, dai lettori e da coloro che amano circondarsi di libri. La locuzione latina  “ex libris ” – “dai libri di ”-  anche scritta con l’aggiunta di un trattino di congiunzione (ex – libris), oppure unificata  (exlibris ) può essere sostituita in altre lingue da altri termini analoghi : boekmerken, book plate, bücherzeichen/aus den büchern/mein büch, könyve/könyutara, marque de possession/ bibliothèque de/livre de/signe de libre, zknih.  Altre espressioni fanno riferimento alla provenienza dei volumi (ex biblioteca … , ex dono …  , ex haereditate …) o a settori specifici della biblioteca (ex comicis, ex eroticis, ex historicis, ex libris iuris, ex ludicis, ex musicis, etc). Nel ‘600 le Accademie Letterarie contribuirono alla diffusione del libro incrementatasi nel ‘700 grazie al sistema della sottoscrizione, piccoli nobili, mercanti, ecclesiastici, la media borghesia, investono in libri e nella costituzione di Biblioteche; possiamo osservare in quel tempo che l’ex libris si specializza contrassegnandone il contenuto specifico ed umanistico e scientifico divenendo alla portata degli studiosi e dei lettori (fig.2). Con la Rivoluzione Francese, abolita la nobiltà (decreto 19 giugno 1790), crollò l’ex libris araldico, l’artista negli ex libris per la borghesia emergente sostituì il linguaggio araldico con piccole illustrazioni di genere vignettistico. All’inizio del 900 abbiamo “l’epoca d’ oro dell’ex libris” (1) grazie al simbolismo dell’Art Nouveau nelle sue differenti espressioni nazionali. L’ex libris diffondendosi in più esemplari da momento di dialogo tra l’artista incisore ed il committente diviene un ulteriore elemento di comunicazione tra le persone, tra i popoli anche se non è coinvolto in una comunicazione di massa come quella assicurata dagli attuali mezzi di informazione. L’ex libris, generalmente di dimensioni limitate, è una piccola opera d’arte,  nata dal dialogo tra il committente e l’artista che interpreta e realizza graficamente quanto indicato e desiderato, é un cartellino, che, incollato nella seconda pagina di copertina di un libro, ci presenta il proprietario del libro. Nell’ex libris infatti è sempre indicato il nome e cognome o le iniziali del committente, sono presenti elementi simbolici atti ad  indicare la sua professione, il suo pensiero, gli interessi letterari, ludici e i gusti, non mancano illustrazioni di “episodi o ricorrenze, come possiamo osservare in ex libris dedicati alle imprese alpinistiche” (2), talora è presente una frase o un motto espressi in latino o nella lingua viva del committente. In molti ex libris  osserviamo figure indicanti il cognome del titolare, sono gli ex libris parlanti ove il cognome dà lo spunto per la scelta del soggetto, ne è esempio classico l’ex libris di Hans Knabensberg, detto Igler, sopracitato.  L’ex libris è il ritratto intellettuale del lettore, palesa il suo pensiero, i suoi gusti, le sue passioni e anche le verità e i valori nei quali si riconosce e nel contempo è un elemento di valore storico e documentale fondamentale, permettendoci di conoscere l’itinerario del libro, le vicissitudini della biblioteca di appartenenza e le donazioni successive. Molti lettori appongono l’ex libris solo nei libri amati, a lettura terminata, connubio con i personaggi e le vicende del libro, mentre i bibliofili generalmente applicano gli ex libris  indistintamente su tutti i volumi della loro biblioteca. L’amore per la grafica unito allo spirito del collezionismo ha permesso la costituzione delle raccolte di ex libris, alla fine dell’ 800 i collezionisti europei di ex libris danno vita alle prime associazioni nazionali  exlibristiche e successivamente alla F.I.S.A.E. (Fedération  Intenationale  des  Societés  d’Amateurs d’Exlibris). 

 

Un progetto realizzato con il patrocinio di: 
Associaciò Catalana d’Exlibristes, Asociación Andaluza de Exlibristas,
Associazione Incisori Liguri, Associazione Italiana Ex Libris,
Associazione Liberi Incisori, Museo dell’ Ex Libris Mediterraneo.

Dall' 8 dicembre 2014 al 31 marzo 2015