La mostra è promossa dal Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano per diffondere l’arte e la cultura coreana in Andora
Saluto del Sindaco di Andora Mauro Demichelis, dell’Assessore alla Cultura Maria Teresa Nasi
e del Console Generale della Repubblica di Corea a Milano Chang Jae-bok
Benvenuto e introduzione alla mostra del Presidente della C|E Contemporary Milano Christine Enrile
a seguire rinfresco in stile coreano
Ingresso Libero
orari d’apertura: da giovedì a domenica ore 19:00 – 23:00
Andora – Inaugura, lunedì 10 luglio 2017 alle ore 21.00, nelle sale del Museo Mineralogico Luciano Dabroi di Palazzo Tagliaferro la mostra “Shin Sang-Won – Kim In-Ok – Choi Vang-Sil Cultura Coreana in Movimento 2017”. L’evento espositivo programmato nel contesto dell’iniziativa culturale, promossa dal Consolato Generale della Repubblica di Corea a Milano, denominata “Cultura Coreana in Movimento 2017” prevede la presenza la sera dell’inaugurazione del Console Generale della Repubblica di Corea a Milano Chang Jae-bok.
“Abbiamo avuto il piacere di accogliere in differenti occasioni il Console Generale Chang Jae-bok, dicono il Sindaco del Comune di Andora Mauro Demichelis e l’Assessore alla Cultura Maria Teresa Nasi, sia in occasione di visite istituzionali sia di visite di piacere. Il Console Generale ha avuto modo di visitare alcuni dei luoghi più suggestivi di Andora e di apprezzare la nostra offerta culturale ed enograstronomica. E’ quindi con vero piacere che ospitiamo questo progetto culturale, nella comune condivisione d’intenti, che vede coinvolto attivamente Palazzo Tagliaferro, confermando ancora una volta il fatto che la Galleria Civica ed Il Museo Mineralo-gico della nostra città acquisiscono sempre maggiore credibilità e visibilità, diventando di fatto un punto di riferimento per la cultura nazionale ed internazionale.”
I visitatori di Palazzo Tagliaferro avranno la possibilità di incontrare, all’interno delle sale del Museo risplendente di quarzi, piriti argentate e dorate, di frastagliate rose del deserto, una cultura, lontana geograficamente, ricca di suggestioni presentata attraverso opere di artisti coreani contemporanei e attraverso la degustazione di specialità tipiche coreane.
“La mostra, dice Christine Enrile presidente della CEContemporary “Shin Sang-Won – Kim In-Ok – Choi Vang-Sil Cultura Coreana in Movimento 2017”, presenterà opere in cui la Natura si coniuga magicamente con l’Arte in perfetta coerenza con il programma di valorizzazione del patrimonio mineralogico, sviluppato dal Comune di Andora, che propone periodicamente mostre d’arte ed eventi culturali, all’interno del museo, con tematiche riconducibili alla Natura, alla Terra, all’Antropologia ed in generale al mondo scientifico. Vista l’importanza dell’evento abbiamo deciso di prevedere aperture straordinarie da giovedì a domenica dalle 19.00 alle 23.00, fino al 31 luglio data conclusiva della mostra, vista l’importanza dell’evento.”
Il pubblico si troverà immerso in una Wunderkammer realizzata attraverso la sequenza delle opere, incastonate tra gli esemplari mineralogici nelle luminose vetri-ne espositive, che genererà attraverso i vari linguaggi espressivi degli artisti, oscillanti tra antichità e contemporaneità, un’importante riflessione sulle tradizioni di una cultura che affonda le sue radici nei millenni. L’arte della Repubblica di Corea, mentre su un versante riattiva la continuità tra la tradizione e l’innovazione, su un altro versante esprime un immaginario collettivo in cui fantasia, mito, poesia, si innervano nei linguaggi innovativi della tecnica e della scienza.
Tre gli artisti coinvolti dal progetto:
Choi Vang-Sil, (1989 – Tokyo) Pittrice esponente d’arte contemporanea, gioca con l’arte pittorica. Domina lo spazio agendo con repentine pennellate d’inchiostro. Tecnicamente i contrasti fra le linee nette e l’inchiostro sfumato portano ad una rappresentazione astratta nelle sue opere. Choi Vang-Sil Presenta le tre serie di Play (2015), dal formato quadrato, in cui mette in atto un processo che coinvolge il corpo, come in una performance. Nelle sue composizioni a scacchiera di pittura Informale, Astratta (rinviante al Tachisme), in cui si coniugano stilemi e significati d’Oriente e Occidente, si percepiscono l’intervento della casualità e l’affioramento dell’inconscio.
Kim In-Ok (1966- Busan) Si è laureata in pittura orientale presso University of Fine Art di Hongik. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni istituzionali. Esponente del genere d’arte coreana tradizionale Min-hwa, con opere in cui ricorrono le figure augurali e simboliche del Gallo, della Tigre e della Carpa, legate a scene della vita quotidiana. Il suo lavoro pittorico fa riferimento al genere Min-hwa dell’arte coreana tradizionale. Min-hwa raffigura vari elementi e animali della vita quotidiani con particolare attenzione al Gallo. Il genere Min-hwa è frutto di una rivoluzione culturale del XVII secolo, avvenuta durante la dinastia Jaseon, che si caratterizza per l’emergere di nuove classi sociali che scalzano la vecchia aristocrazia detentrice del potere. Gli artisti che sposarono tale genere erano animati da un desiderio di distacco dalla cultura cinese, dalle regole applicate nei dipinti aristocratici che fino ad allora avevano dominato l’arte. I Min-hwa, molto amati ancora oggi dal pubblico coreano, sono in continua evoluzione attraverso il lavoro degli artisti contemporanei. É fondamentale ricordare che nella tradizione coreana i Min-hwa sono di buono auspicio ed è uso, in Corea, all’inizio dell’anno, appore un dipinto sulla porta d’ingresso della propria abitazioni per scacciare i mali e attirare la fortuna.
Shin Sang-Won (1990- Seul) esponente del genere Sumukhwa moderno, con opere di pittura monocromatica, realizzata con pennellate ad inchiostro e acqua, in cui l’andamento variato delle linee rappresenta il pensiero dell’artista. Con il suo lavoro di ricerca suggerisce una nuova forma di comunicazione collegata al genere calligrafico senza rimanere entro i confini della scrittura. Egli trasforma la calligrafia in una nuova forma d’arte dove il testo diventa mezzo di comunicazione attraverso simboli ricchi di significato e di intenzioni. Il suo lavoro artistico è per lo più astratto, crea nuove forme con pennellate sia disordinate che più organizzate Shin Sang-Won utilizza una forma di Automatismo. Tre gli aspetti alla base della tematica del’artista il mondo della natura, quello animale e quello umano. Shin Sang-Won utilizza il puntino in rapida sequenza quale fondamentale elemento tecnico per arrivare sempre più vicino al concetto di natura,avvicinandosi molto al frattale. Nell’era preistorica la comunicazione ai fini della sopravvivenza avveniva attraverso i gesti ed altri modi , poi gradualmente l’evoluzione della società ha portato alla creazione della scrittura e delle forme di comunicazione attraverso l’alfabeto. La nostra società contemporanea però all’apice dell’evoluzione della tecnologia e dei mezzi di comunicazione rende l’individuo sempre più isolato e sempre più emerge la mancanza di comunicazione fra persone. Shin Sang-Won continua la sua ricerca di comunicazione, rappresentativa di una ricerca comune dell’umanità attraverso le sue opere. L’obiettivo principale della scrittura consiste nell’esprimere linguaggio e significato; per Shin la scrittura rappresenta il caos, una Babele da cui inizia la non-comunicazione. L’autore sogna un linguaggio utopico, ed è per questo che insegue una scrittura astratta attraverso la quale vuole arrivare al piacere estetico. Egli ha mostrato la sua introspezione già dai suoi primi lavori; nella sua prima opera “1/2” si tormenta tra la scrittura e l’astratto e questo si riflette nel suo lavoro artistico attraverso vari tentativi in cui si esprime la sua crescita personale. Il sumukhwa o pittura a inchiostro di china è una delle principali forme di pittura tradizionale coreana. Con questa tecnica il dipinto viene disegnato in chiaro scuro solo con inchiostro nero, i cambiamenti delle linee rivelano i pensieri dell’artista oltre la prospettiva e la distanza. Si dice che la parola sial il suono dell’animo e che la scrittura ne sia la rappresentazione pittorica. La tecnica calligrafica è un’arte di introspezione ed è fortemente influenzata da fattori interiori, per questo motivo si è sviluppata negli anni senza grandi mutamenti.
Quattro sono gli indispensabili strumenti per realizzare un’opera calligrafica:
Il pennello: di solito prodotto con pelo di animale, deve avere una punta acuta e peli che non devono separarsi.
La carta: che deve essere liscia, differente sul fronte e sul retro e deve avere il giusto grado di assorbimento perché l’inchiostro non si spanda ed il colore risulti vero e non sbiadisca.
Il calamaio di pietra: se ne trovano anche di giada, cristallo, d’oro e d’argento.
L’inchiostro: sono 3 i differenti tipi di inchiostro utilizzati il songyonmuk prodotto bruciando del legno di pino vecchio e mischiando il nerofumo che si ottiene con colla e vari prodotti chimici. Il Yyonmuk ottenuto bruciando semi di piante. Il Yanguyonmuk tipo più usato in Corea ottenuto raschiando nero fumo con benzina, cherosene o altri elementi.