ANGELO ROMANÒ | ILLUSIONISMI CARTOGRAFICI

Inaugurazione
19 APRILE 2025

Angelo Romanò

ILLUSIONISMI CARTOGRAFICI

a cura di Christine Enrile

“Illusionismi Cartografici”

a cura di Christine Enrile e Angelo Romanò

(al Museo Mineralogico, fino al 18 maggio)

 

Un percorso che parte da mappe di antica ispirazione per evocare viaggi sospesi tra realtà e immaginazione, in un equilibrio affascinante e seducente. Un dialogo continuo tra scienza e poesia: da un lato l’esplorazione del mondo della cartografia e delle tecniche di misurazione, dall’altro la capacità evocativa di ridare vita al fascino di porti remoti e insenature dimenticate, in un racconto visivo che invita alla meraviglia.

Il tema della cartografia si configura come un crocevia affascinante di saperi artistici e umanistici: geografia, disegno, storia, calligrafia, tecnica del colore e arte si intrecciano in un dialogo armonioso. Le antiche mappe erano molto più che strumenti di orientamento: rappresentavano vere e proprie enciclopedie visive del sapere geografico dell’epoca, e al tempo stesso oggetti di grande bellezza. Il colore, in particolare, conferiva eleganza e vivacità al contenuto: basti pensare che nel Settecento esisteva la figura del “colorista di mappe”, incaricato di animare con pigmenti preziosi le linee tracciate dai cartografi.

Uno degli intenti di Romanò è quello di illustrare e rievocare, combinando lettere, simboli e disegni per accendere la fantasia dell’osservatore. Le coordinate, i calcoli, l’equilibrio tra latitudini e longitudini stimolano il pensiero geometrico e alimentano il desiderio di viaggio.

Curiosamente, molte mappe antiche venivano create non tanto per essere utili ai naviganti, quanto per il puro piacere decorativo: prive di informazioni pratiche, ma ricche di libertà. espressiva, offrivano a chi le disegnava l’occasione di sorprendere, raccontare e – perché no – divertire.

Angelo Romanò si è diplomato in Grafica presso la Scuola Umanitaria di Milano, dove ha studiato con i professori Albe Steiner e Mario De Micheli. Ha poi proseguito la sua formazione all’Accademia di Belle Arti di Brera, sotto la guida del professor Pippo Spinoccia.

Negli anni ’80 ha avviato il suo percorso artistico con opere figurative ispirate all’arte architettonica e al classicismo, sviluppando una poetica che mette in dialogo la dimensione primordiale della nascita con quella razionale della costruzione. Un tema ricorrente è la riscoperta di antiche scritture e della raffinata arte calligrafica, oggi spesso soffocata dal predominio della tecnologia. Emblematica, in questo senso, è l’ultima mostra intitolata Dipinti di lettere.

Parallelamente, si dedica a una ricerca sulle rappresentazioni cartografiche, dove convergono saperi artistici e umanistici: geografia, disegno, storia, calligrafia, teoria del colore e illustrazione. Le sue opere prediligono tecniche tradizionali come chine, tempere e pastelli su carte veline, restituendo una visione poetica e stratificata del sapere visivo.