(1978 – 1979)
Nel 1977 Heyerdahl costruì ancora una barca di giunchi, il Tigris, con la cui spedizione voleva dimostrare che la Mesopotamia e la Valle dell’Indo erano stati legati da intense rotte commerciali e da migrazioni. Il Tigris fu costruito in Iraq e partì con un equipaggio internazionale di 11 persone (Thor Heyerdahl – Norvegia, Norman Baker – Stati Uniti, Carlo Mauri – Italia, Yuri Senkevich – Unione Sovietica, Germán Carrasco – Messico, Hans Petter Bohn – Norvegia, Rashad Nazar Salim – Iraq, Norris Brock – Stati Uniti, Toru Suzuki – Giappone, Detlef Soitzek – Germania, e Asbjørn Damhus – Danimarca) alla volta del Pakistan, spingendosi attraverso il Golfo Persico e navigando senza problemi nel Mar Rosso. Dopo circa sei mesi in mare e ancora in buono stato, il Tigris fu deliberatamente incendiato il 3 aprile 1978 a Djibuti, unico porto in cui fu accolto, come protesta contro le guerre che imperversavano sulle coste del Mar Rosso e del Corno d’Africa. Le ragioni della protesta sono chiaramente espresse nella Lettera aperta che Heyerdahl inviò all’allora Segretario delle ONU Kurt Waldheim.
“Siamo tutti irresponsabili se non esigiamo da chi è responsabile di prendere decisioni a nome nostro che le armi moderne non siano più messe a disposizione delle popolazioni le cui antiche accette e spade furono condannate dai nostri antenati”