Saluto del Sindaco di Andora Mauro Demichelis e dell’Assessore alla Cultura Maria Teresa Nasi
Introduzione alla mostra di Andrea Fiorina e dell’Associazione Storico Culturale Terra Taurina
durante la serata
Intervento Musicale a cura di Caterina Bergo all’arpa celtica
orari di apertura: sabato e domenica ore 15.00 – 19.00
ANDORA – Dedicata all’arte celtica, la prossima mostra che il prestigioso Museo dei Minerali Luciano Dabroi situato al primo piano di Palazzo Tagliaferro in Andora ospiterà dal 24 aprile al 30 giugno 2015.
“ Nodi, spirali ed intrecci – La natura ed i suoi ritmi vitali attraverso la simbologia dell’arte celtica” vedrà esposte oltre 80 opere, realizzate con la tecnica dell’intaglio nel legno, dell’artista e curatore della mostra Andrea Fiorina, riproducenti i motivi tipici dell’arte celtica formati in genere da semplici linee e curve o da animali, o vegetali, o esseri umani contorti e stilizzati in modo tale da rappresentare una rete senza interruzioni.
Nelle popolazioni celtiche il mondo dei minerali e della natura aveva una primaria importanza all’interno della loro cultura e filosofia.
Esperti commercianti d’Ambra, resina fossile usata come pietra semipreziosa, i celti del nord Europa crearono un legame fondamentale con i popoli liguri dando vita ad una vera e propria via di commercio di questa rara risorsa.
“Il Museo Mineralogico ospita ancora una volta una collezione di grande fascino che propone al pubblico una cultura come quella celtica che, sia in ambito musicale come quello artistico, ha grande presa sul pubblico italiano – ha dichiarato Maria Teresa Nasi, Assessore alla Cultura del Comune di Andora, presentando la mostra – Le piccole e grandi sculture, le figure geometriche, i nodi intagliati nel legno, raccontano storie di miti lontano da noi, ma di cui subiamo il fascino per l’armonia e la bellezza che racchiudono. Una mostra unica, che vede Palazzo Tagliaferro, come sede di eventi culturali di livello che portano nel ponente savonese collezioni artistiche rare e particolari che possono essere ammirate dal pubblico grazie alla collaborazione con collezionisti italiani ed europei”.Nell’arte i celti avevano sviluppato una sorta di design molto originale, stilizzato che nascondeva significati profondi che potevano essere scoperti solo osservando, ridisegnando, scolpendo e interiorizzando forme artistiche complesse.
L’autore ha scoperto in questo modo i profondi significati intrinseci dell’arte celtica, ha disegnato, scolpito inciso gli antichi disegni celtici provando profonde sensazioni.
Disegnare intrecci celtici, chiusi in un cerchio o in un quadrato, significa percorrere quasi incoscientemente un viaggio psicologico complesso. Tracciare intrecci celtici in modo consapevole può portare alla riscoperta di se stessi, in una sorta di ritmo mistico, interiore, profondo che insegue l’onda del disegnare, con flussi e riflussi armonici, generando peraltro effetti molto rilassanti; il pregio di questo processo psicologico, è che può avvenire senza interferenze esterne, senza esclusioni della nostra mente razionale, specie in caso di stress.
“Quando si crea un’opera d’arte celtica, dice l’artista – Andrea Fiorina – s’inizia con un disegno geometrico che da semplice diventa via via più complesso. Le linee si curvano, si avvolgono, si intrecciano, simboleggiano il perpetuo divenire, i corsi ed i ricorsi della nostra storia personale e collettiva, in sintesi forse il misterioso disegno della nostra esistenza.”
Ogni immagine implica e coinvolge le altre immagini circostanti, i disegni non sono caotici, non sono disegnati a caso, sembrano avere una direzione, un modello ben definito, i fili conduttori che anticamente erano un rovo, un ramo di salice, dei vimini intrecciati disegnano un percorso ininterrotto senza inizio e senza fine. Questi disegni per i Celti vorrebbero rappresentare lo scorrere interminabile e ciclico dell’energia divina nelle varie forme di vita presenti sulla terra.
La raffigurazione schematizzata dell’intreccio ricorda una barriera intricata che impedisce il passaggio all’uomo cacciatore, è l’immagine simbolica dei limiti umani.
Tra l’altro questo particolare tipo di percorso psico-fisico era già stato studiato da psichiatri come Carl Gustav Jung il quale scriveva: “La barriera rappresenta il confine tra i due mondi, quello terreno conosciuto e quello dell’aldilà ricco di incognite e di mistero: più il disegno è strettamente intrecciato, più divide, più è a maglia larga, più permette il passaggio tra le due realtà misteriose dell’esistenza umana. Le creazioni artistiche celtiche catturano subito l’attenzione, l’immaginazione, lasciando intuire che esiste un qualcosa di ben più profondo e misterioso del semplice gioco ottico invitando in modo sottile e intrigante a osservarle come un complesso labirinto d’idee e di emozioni. Percorrendo visivamente e mentalmente le linee sulla carta o sull’intaglio si attua inconsciamente un’esplorazione profonda dei misteri del mondo e di noi stessi secondo archetipi ben definiti nella nostra mente” (C. G. Jung).
La mostra “ Nodi, spirali ed intrecci – La natura ed i suoi ritmi vitali attraverso la simbologia dell’arte celtica” è un’iniziativa proposta nell’ambito del programma di valorizzazione del Museo Mineralogico “Luciano Dabroi”. Molte le iniziative attivate quest’anno all’interno del museo fra le quali ricordiamo l’attivazione del progetto pilota “Il museo strumento didattico” rivolto alle scuole primarie e secondarie della Provincia di Savona.
Il Museo propone una collezione di oltre 5000 pezzi donati al Comune di Andora dal dott. Luciano Dabroi al quale il museo è intitolato.
Il museo è ad ingresso libero ed è visitabile il sabato e la domenica dalle 15.00 alle 19.00