PRESENTAZIONE DEL CATALOGO “L’ARTE CERAMICA RACCONTA LA STORIA DI UNA FORNACE”

Presentazione del libro realizzato a documentazione della mostra “L’arte ceramica racconta la storia di una fornace” a cura di Viana Conti e Christine Enrile. Interverranno gli artisti Franco Bruzzone, Maurizio Diana, Luciano Fiannacca, Angela Guiffrey, Giorgio Moiso e Francesco Preverino in conversazione con il maestro vasaio Giovanni Poggi e la curatrice Christine Enrile. L’esposizione si snoda con una sequenza di oltre 30 opere firmate da alcuni degli artisti che sono stati protagonisti della storia dell’arte contemporanea. L’incontro sarà occasione per ripercorrere, attraverso il racconto e gli aneddoti di alcuni dei protagonisti, l’artifex di una delle fabbriche italiane di ceramica maggiormente permeate di storia…
L’ARTE CERAMICA RACCONTA LA STORIA DI UNA FORNACE | PRESENTAZIONE DEL LIBRO CATALOGO

ingresso libero mostra prorogata fino al 4 marzo 2018 sabato e domenica ore 15 – 19 Sabato 24 febbraio alle ore 18.00 presso il Museo Mineralogico Luciano Dabroi di Palazzo Tagliaferro si terrà la presentazione del libro realizzato a documentazione del percorso espositivo, “L’arte ceramica racconta la storia di un fornace”, che ha visto snodarsi nelle sale dell’iridescente museo una sequenza di oltre 30 opere firmate da alcuni degli artisti che sono stati protagonisti della storia dell’arte contemporanea. Parteciperanno all’evento, coordinati dalla direttrice artistica di Palazzo Tagliaferro Christine Enrile, il maestro vasaio Giovanni Poggi, fondatore della Fornace San Giorgio, e gli artisti Franco Bruzzone, Maurizio Diana, Luciano Fiannacca, Angela Guiffrey, Giorgio Moiso, Francesco Preverino. L’incontro sarà occasione per ripercorrere, attraverso il racconto e gli aneddoti di alcuni dei protagonisti, l’artifex di una delle Fabbriche italiane di ceramica maggiormente permeate di Storia. Fino al 4 marzo, grazie ad una proroga della mostra saranno visionabili le sfere di Peter Casagrande e Nes Lerpa, le giare, i vasi al tornio di terracotta ingobbiata, graffita, smaltata di Aurelio Caminati, Milena Milani, Ignazio Moncada, Gaston Orellana, Serge Vandercam, i piatti di Italo Bolano, Franco Bruzzone, Eugenio Carmi, Peter Casagrande, Maurizio Diana, Luciano Fiannacca, Angela Guiffrey, Ernst Heckelmann, Franz Hitzler, Marco Lodola, Giorgio Moiso, Gaston Orellana, Francesco Preverino, Giuseppe Scaiola, Roger Selden, Paolo Valle, una carta di Lucio Fontana, una piastra di Wifredo Lam, le sculture modellate, disegnate, incise con grafie e scritture semantiche e asemantiche di Sandro Cherchi, Agenore Fabbri, Oreste Quattrini. L’arte ceramica ha una storia antica e quella della Fabbrica San Giorgio di Albissola ha costruito, tramandato, coniugato un sapere manuale a un potere inventivo, diventando patrimonio comune di un gruppo sociale e dando materia, colore e forma all’immaginario collettivo. Nel primo Novecento Albissola è sede mitica di un fenomeno di richiamo di figure protagoniste del mondo dell’arte che non si verifica neanche a Vallauris o a Faenza. Vi si innestano movimenti e artisti come il Futurismo con Tullio Mazzotti, detto d’Albisola da Filippo Tommaso Marinetti, Nicolay Diulgheroff, il triestino Farfa, Pippo Oriani, Mino Rosso, Alberto Sartoris e Fillia, lo Spazialismo con Lucio Fontana, il Movimento nucleare con Enrico Baj e Sergio Dangelo, la pittura organica, le tavole di accertamento, gli Achrome, i corpi d’aria, le linee, la Merde d’artiste, con anticipazioni del Concettuale e del Comportamentale con Piero Manzoni, il CO.BR.A con Asger Jorn, Karel Appel, Corneille, Alechinsky, Vandercam, Constant, la gestualità materica di segno cosmico con l’artista aviatore Roberto Crippa, la pittura a metri con Pinot Gallizio, già coinvolto nell’Internazionale situazionista a fianco di Piero Simondo, Debord, Vaneigem, Jorn, i sintomi dell’Informale con Leoncillo, Eva Sorensen, la pittura di segno e di gesto con Giuseppe Capogrossi, Emilio Scanavino, l’Espressionismo surreale con Wifredo Lam, Sebastian Matta Echaurren, Cesare Peverelli, Gianni Dova, le sintesi astrattoformali di Ignazio Moncada. Tutti artisti che collaborano con artigiani e vengono accolti nelle Fabbriche locali. È così che le diverse fornaci iniziano a scrivere una loro fondamentale storia dell’Arte ceramica a livello internazionale: un’arte fondata sulla creatività e sul rituale di un sapiente, vigile, ininterrotto lavoro manuale che abbiamo voluto raccontarvi.
IL SECOLO XIX – FABBRICA SAN GIORGIO, LA STORIA IN UNA MOSTRA
IVG – L’ARTE CERAMICA RACCONTA LA STORIA DI UNA FORNACE
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WORK IN PROGRESS…
ARTRIBUNE – L’ARTE CERAMICA RACCONTA LA STORIA DI UNA FORNACE
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SAVONA NEWS – ANDORA: A PALAZZO TAGLIAFERRO INAUGURA LA MOSTRA L’ARTE DELLA CERAMICA
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LA STAMPA – L’ARTE CERAMICA ENTRA A PALAZZO TAGLIAFERRO
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L’ARTE CERAMICA RACCONTA LA STORIA DI UNA FORNACE

INGRESSO LIBERO Orari d’apertura: sabato e domenica dalle 15.00 alle 19.00 Allestita nelle sale dell’iridescente Museo Mineralogico, si tratta di una mostra in cui il remoto, lento stratificarsi dell’opera della Natura si coniuga sorprendentemente e magicamente con l’opera dell’artista in generale. Una base in comune i minerali e la ceramica, a ben vedere, ce l’hanno. Sono i quattro elementi naturali primari: la terra, l’acqua, il fuoco e l’aria e imprescindibile il fattore tempo. Andora, Città Europea dello Sport 2018, borgo marinaro ma anche centro turistico e culturale, altamente sensibile all’arte, ospita, nel suo Museo Mineralogico il sapere antico dell’artifex di una delle Fabbriche italiane di ceramica maggiormente permeate di Storia: la San Giorgio del maestro vasaio Giovanni Poggi di Albissola Marina. Nel primo Novecento Albissola è sede mitica di un fenomeno di richiamo di figure protagoniste del mondo dell’arte che non si verifica neppure a Vallauris o a Faenza. Vi si innestano movimenti e artisti come il Futurismo con Tullio Mazzotti, detto d’Albisola da Filippo Tommaso Marinetti, Nicolay Diulgheroff, il triestino Farfa , Pippo Oriani, Mino Rosso, Alberto Sartoris e Fillia , lo Spazialismo con Lucio Fontana, il Movimento nucleare con Enrico Baj e Sergio Dangelo, la pittura organica, le tavole di accertamento, gli Achrome, i corpi d’aria, le linee, la Merde d’artiste, con anticipazioni del Concettuale e del Comportamentale con Piero Manzoni, il CO.BR.A con Asger Jorn, Karel Appel, Corneille, Alechinsky, Vandercam, Constant, la gestualità materica di segno cosmico con l’artista aviatore Roberto Crippa, la pittura a metri con Pinot Gallizio, già coinvolto nell’Internazionale situazionista a fianco di Piero Simondo, Debord, Vaneigem, Jorn, i sintomi dell’Informale con Leoncillo, Eva Sorensen, la pittura di segno e di gesto con Giuseppe Capogrossi, Emilio Scanavino, l’Espressionismo surreale con Wifredo Lam, Sebastian Matta Echaurren, Cesare Peverelli, Gianni Dova, le sintesi astratto-formali di Ignazio Moncada. Tutti artisti che collaborano con artigiani e vengono accolti nelle Fabbriche locali. È così che le diverse fornaci iniziano a scrivere una loro fondamentale pagina di storia dell’Arte ceramica a livello internazionale: un’arte fondata sulla creatività e sul rituale di un sapiente, vigile, ininterrotto, lavoro manuale. In un lontano aprile del 1958 viene alla luce la Manifattura, oggi storica, San Giorgio, fondata, nel nome dal santo del giorno, da quel giovane creativo, vigoroso e appassionato, come è tuttora, Giovanni Poggi, allora con lo scultore Eliseo Salino e, per un certo periodo, con Mario Pastorino. Albissola, paese della luce, del colore, della brezza marina, dell’argilla, è il luogo ideale per creare manufatti da essiccare all’aria aperta. Gli artisti percepiscono immediatamente gli stimoli del luogo e della vocazione autentica per l’arte ceramica di questo maestro, insediato, con la sua fornace, in un ambiente che presto diventa un crogiolo di idee, creatività, energie, progetti internazionali. Tradizione, innovazione, continuità, sono i motivi di fondo per cui la Fabbrica del Re del Rosso (selenio), come viene denominato il Maestro Poggi, passa alla storia. Nel periodo delle frequentazioni futuriste, intorno a Tullio d’Albisola, il triestino Farfa dedica a Giovanni Poggi una sua poesia. Se, con un tocco mitopoietico, la scrittrice-ceramista Milena Milani definisce la Fornace di Albissola come La piccola Atene in riva al mare, Asger Jorn, la nomina Fabbrica dei sogni. Invitato nel borgo marinaro ligure da Enrico Baj e Sergio Dangelo nel 1954, Jorn vi si stabilisce, dal 1957 fino alla morte. Nel 1959 vi realizza, con i collaboratori della fabbrica, un mega pannello ad altorilievo per lo Staadtgymnasium di Aahrus. Era consuetudine – ricorda il maestro vasaio Poggi– chiamarci tutti per cognome, ai banchi di lavoro. Wifredo Lam, altro grande artista – continua – si rifiutava di iniziare un’opera in mia assenza. È con lo scultore della rabbia, come il poeta Rafael Alberti definisce l’artista toscano Agenore Fabbri, che nasce alla San Giorgio un sodalizio profondo, ininterrotto. Ne scaturisce una produzione di terrecotte policrome, in cui la materia stessa viene dilaniata, straziata, ferita, come organo vivente. Oscillando tra l’Espressionismo e l’Informale, Fabbri da immagine tragica alla feroce lotta tra umanità e bestialità. Nel 1964 entra in Fabbrica Silvana Priametto, abile nel tornio e nel modellato di statuine rinvianti all’iconografia del presepe. Simona, figlia sua e di Piero, fratello di Giovanni, riveste presto il ruolo di storica della Fabbrica accanto al padre attento e rigoroso memorialista e archivista, mentre il giovane Matteo Poggi diventa, a partire dal 1984, il prosecutore dell’avventura ceramica del padre Giovanni. Nel frattempo il team acquisisce, sul versante della decorazione, la preziosa Luisa Delfino. Oggi, a 59 anni dalla sua fondazione, dopo aver eseguito le opere di oltre 230 artisti, la Fabbrica San Giorgio manifesta capacità attrattive, operative, seduttive, tali da costituire un centro di riferimento anche per le giovani generazioni. Alle prime residenze operative di artisti d’avanguardia, storici, come Fontana, Farfa, Gallizio, Milani, Sassu, Cherchi, Dova, Fieschi, Scanavino, Caldanzano, Rossello, Tadini, seguono, negli anni, quelle di Bargoni, Bulloni, Fiannacca, L’Acqua, Laveri, Lodola, Marsiglia, Nespolo, Sturla. Nelle sale dell’iridescente Museo mineralogico Luciano Dabroi, la mostra si snoda in una sequenza di trenta opere d’arte ceramica firmate da ventisei artisti. Sono esposte sfere (Peter Casagrande, Nes Lerpa), giare e vasi al tornio di terracotta ingobbiata, graffita,smaltata (Aurelio Caminati, Milena Milani, Ignazio Moncada, Gaston Orellana, Serge Vandercam), piatti (Italo Bolano, Franco Bruzzone, Eugenio Carmi, Peter Casagrande, Maurizio Diana, Luciano Fiannacca, Angela Giuffrey, Ernst Heckelmann, Franz Hitzler, Marco Lodola, Giorgio Moiso, Gaston Orellana, Francesco Preverino, Giuseppe Scaiola, Roger Selden, Paolo Valle) una carta di Lucio Fontana, una piastra di Wifredo Lam, sculture modellate, disegnate, incise con grafie e scritture semantiche e asemantiche (Sandro Cherchi, Agenore Fabbri, Oreste Quattrini). L’arte ceramica ha una storia antica e quella della Fabbrica San Giorgio di Albissola ha costruito, tramandato, coniugato un sapere manuale a un potere inventivo, diventando patrimonio comune di un gruppo sociale e dando materia, colore e forma all’immaginario collettivo.
EXIBART – LA CHIMICA E’ UNA MATERIA PER TUTTI. A GENOVA, IL FESTIVAL DELLA SCIENZA, TRA MOSTRE E LABORATORI
Leggi l’articolo > La chimica è una materia per tutti. A Genova, il Festival della Scienza, tra mostre e laboratori – Exibart.com
SAVONA NEWS – ANDORA: UNA MOSTRA A PALAZZO TAGLIAFERRO “ARTE MATERIA E LUCE METAFORA DI VITA”
Leggi l’articolo > Andora: una mostra a Palazzo Tagliaferro “Arte Materia e luce metafora di vita” – Savonanews.it
IVG – FESTIVAL DELLA SCIENZA, MOSTRE E LABORATORI AL MUSEO DABROI
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