Galletta e Chiari a Palazzo Tagliaferro

Palazzo Tagliaferro partecipa fino al 30 marzo la Settimana dei Musei, promossa dal social network, che mette in connessione tutti i musei del mondo. Con il profilo di Palazzo Tagliaferro e Museum Week, la galleria civica di Andora si connette con gli altri centri culturali e musei d’Italia e d’Europa promuovono le due mostre d’arte contemporanee dedicate a Giuseppe Chiari e Giuliano Galletta (nella foto una sua opera) che sipossono visitare fino al primo maggio e che sono aperte dal giovedì alla domenica dalle 15 alle 19, con ingresso libero

GALLETTA “Materiali per un Romanzo Visivo”

Palazzo Tagliaferro  sono lieti di presentare   Giuseppe Chiari. Fantasticare Gli anni dell’avanguardia e oltre mostra e catalogo a cura di Nicola Davide Angerame mostra in collaborazione con l’Archivio Giuseppe e Victoria Chiari  [doptg id=”17″]  Project Room Giuliano Galletta Materiali per un romanzo visivo a cura di Viana Conti   [doptg id=”18″]   Inaugurazione:     sabato 1 marzo 2014 ore 17 tavola rotonda su “Giuseppe Chiari e lo spirito utopico” ore 18 saluto delle Autorità e inaugurazione della mostra ore 18,20 visita guidata  e saluto di Mario Chiari a seguire presentazione mostra di Giuliano Galletta: “Materiali per un romanzo visivo”, con la curatrice Viana Conti e Sandro Ricaldone. a seguire rinfresco a cura di Borghi Ricevimenti   INGRESSO LIBERO 1 marzo – 1 maggio 2014 orari d’apertura: giovedì | domenica ore 15 – 19 le mostre saranno visitabili anche nei giorni lun. 21, mart. 22, merc. 23 Aprile e lun. 28, mar. 29, merc. 30 aprile e giov. 1 maggio ore 15 – 19 museodabroi.palazzotagliaferro.it | info@palazzotagliaferro.it | info: 348 90 31 514   ANDORA – La nuova stagione espositiva del Centro di Cultura Contemporanea di Palazzo Tagliaferro ad Andora si apre con una doppia mostra personale che si inaugurano sabato 1 marzo 2014 dalle ore 18 alle ore 22. “Il nuovo ciclo di mostre di Palazzo Tagliaferro si inaugura con una grande personale dedicata a una figura storica della “musica d’azione” come Giuseppe Chiari (Firenze 1926 – 2007) a dimostrazione della vocazione museale e dell’interesse per l’incontro fra discipline che questa “kunsthalle” sul mare intende alimentare. A lato di essa, la mostra di Giuliano Galletta, artista e giornalista ligure, che porta ad Andora il suo storico work in progress “Museo del Caos”, con una mostra curata dalla critica Viana Conti”. “Il nuovo anno di attività Palazzo Tagliaferro – dichiara il Sindaco di Andora Franco Floris – si apre con un progetto che prevede una mostra d’importanza internazionale, e che sarà visitabile durante tutto il periodo delle feste pasquali e fino al primo maggio, con aperture straordinarie rivolte ai cittadini ed ai tanti turisti che giungeranno in Riviera per i primi ponti primaverili. Andora ha scelto di essere all’avanguardia destinando Palazzo Tagliaferro ad una programmazione continuativa di eventi d’arte e di cultura, che stanno ponendo la città e l’istituzione su un piano d’importanza, e di attività, pari a quello dei capoluoghi di provincia”. Mostra 1 Giuseppe Chiari. Fantasticare Gli anni dell’avanguardia e oltre mostra e catalogo a cura di Nicola Davide Angerame La personale antologica di Giuseppe Chiari (Firenze 1926 – 2007), realizzata con la collaborazione dell’Archivio Giuseppe e Victoria Chiari, attinge ad importanti prestiti per ricostruire il percorso creativo di questa figura storica di snodo, che ha saputo tradurre la musica in un oggetto visivo e concettuale, pur conservandone il valore sonoro ed anzi elevando l’intera realtà a “musica”. “Suonare la città” (1965) e “Concerto per automobili” (1965) sono due opere in mostra che dimostrano come lo spirito utopico di Chiari abbia saputo produrre idee audaci, visioni avanguardiste e creazioni intese a scardinare le certezze accademiche sulla musica, per dar corpo a nuove pratiche e rivoluzionari modi di intendere la musica ed il suo rapporto con l’uomo. La mostra raccoglie oltre 40 opere di Giuseppe Chiari, e si concentra in buona parte sugli anni Sessanta e Settanta della sua produzione, esponendo: le prime partiture a matita, le partiture fantastiche, i metodi per suonare le mani, le mappe visive per l’esecuzione delle “composizioni”, le istruzioni delle performance, il celebre video “Gesti sul piano” (prima esecuzione 1962, probabilmente la sua opera più famosa), le partiture disegnate e dipinte, le frasi, i collage intesi come musica visiva, gli strumenti preparati; in una sala affrescata di Palazzo Tagliaferro sarà possibile ascoltare la lettura registrata, voluta dal curatore della mostra, di alcuni brani significativi del libro più importante pubblicato da Chiari, nel 1969, “Musica senza contrappunto”, che rappresenta il caposaldo della sua poetica. La mostra presenta anche due strumenti elaborati da Chiari, che rappresentano idealmente l’apertura e la chiusura di quasi mezzo secolo di lavoro: si tratta di “Senza titolo (Chitarra)”, del 1966, e dell’opera “Pianoforte” risalente agli anni Novanta. I due strumenti sono trasformati in sculture, ready made (oggetti trovati e pronti) che l’artista scompone (nel caso della chitarra) oppure ammanta di segni (nel caso del pianoforte) fino a renderli inoperosi dal punto di vista musicale e dando loro una nuova vita nell’ambito dell’arte visiva. La mostra è accompagnata da un catalogo che raccoglie contributi e testi critici di coloro che hanno lavorato con Giuseppe Chiari. Figlio di un macellaio e di una sarta, Chiari studia matematica all’università, ma non termina gli studi, preferisce essere autodidatta, in biblioteca, ad eseguire studi sulla musica e intanto lavorare come sarto egli stesso, prendendo lezioni private di pianoforte. Figura schiva e autonoma, musicologo per passione, ma avulso dagli ambiti accademici, Giuseppe Chiari si delinea come un Marcel Duchamp della musica, nel senso che per lui la musica diventa un oggetto concettuale e fisico. Per Chiari si può suonare qualsiasi cosa, e lui lo fa componendo partiture che diventano delle mappe concettuali di grande fascino. Dal 1964 Chiari diventa perfomer egli stesso delle proprie composizioni. Intanto, le gallerie d’arte iniziano ad occuparsi del suo lavoro e lo espongono come artista visivo e performer dotato di una straordinaria intensità, grazie alla sua concentrazione e presenza scenica. Ecco cosa scrive Chiari nel suo libro più importante, “Musica senza contrappunto” (1969): “Ho capito che non sempre avrei trovato un pianoforte e ho deciso di preparare anche dei pezzi per degli oggetti, per alcuni oggetti. Ho capito però che poteva succedere di dover suonare in qualsiasi momento, in qualsiasi condizione, anche improvvisa e che non dovevo mai rifiutarmi di suonare. Dunque ho scritto dei pezzi per qualsiasi oggetto, ho scritto un pezzo per una sedia solo perché sapevo che in qualsiasi posto avrei trovato una sedia. In qualsiasi posto, con qualsiasi compagnia, io potevo suonare. Ho finito per scrivere un pezzo per le proprie mani, ma se queste mani fossero legate ho scritto

Le Faux Miroir

Palazzo Tagliaferro  sono lieti di presentare Le Faux Miroir Federico Gori | Antonio Lo Pinto | Silvia Mei Noemi Montanaro | Liesje Reyskens | Anna Witt Visibile Vania Comoretti mostra a cura di Nicola Davide Angerame inaugurazione sabato 23 novembre 2013 h18 – 22 INGRESSO LIBERO 24 novembre 2013 – 12 gennaio 2014 Evento in collaborazione con Comune di Andora orari d’apertura: da giovedì a domenica ore 15 – 19 Le mostre saranno visitabili anche nei giorni 26, 27, 30 e 31 dicembre e 1 gennaio ore 15 – 19 museodabroi.palazzotagliaferro.it | info@palazzotagliaferro.it | info: 348 90 31 514 Evento in collaborazione con Comune di Andora [doptg id=”16″]  La prima stagione espositiva del centro di cultura contemporanea di Palazzo Tagliaferro ad Andora si conclude con due nuove mostre d’arte che affrontano il temadella relazione con la realtà da un punto di vista dell’apparato visivo e dell’occhio in un’ottica che trae da una delle opere principali del pittore surrealista belga, René Magritte. “La nascita di nuovi musei e centri d’arte contemporanea in tutto il mondo, dalla Cina all’America Latina e fino ai Paesi del Medio Oriente, stanno dimostrando come l’arte contemporanea sia diventata ormai un linguaggio globale, capace di attraversare barriere linguistiche e culturali per dare accesso ad immagini che aspirano all’universalità”, “L’arte di oggi si nutre di nuove idee ma anche e soprattutto del dialogo con gli spazi espositivi, che diventano sempre più motivo d’ispirazione per gli artisti e di piacere estetico per i fruitori, oltre che occasione di mantenimento e valorizzazione del patrimonio storico di una città e di un Paese. Palazzo Tagliaferro è un esempio lampante di questo nuovo trend mondiale, e ciò grazie alla lungimiranza dell’Amministrazione andorese che è stata capace di riconoscere un valore in quelle che furono le “rovine” di un magnifico palazzo ottocentesco quasi affacciato sul mare e da molti decenni abbandonato, facendolo diventare una delle eccellenze della Riviera di Ponente, per bellezza, importanza storica e capacità di accoglienza”. Le due mostre qui esposte concludono il primo anno di attività di Palazzo Tagliaferro ha prodotto una ricca serie di eventi, oltre quindici, registrando un successo di spettatori e una buona ricaduta sulla stampa nazionale e internazionale che ha promosso il “marchio” Andora presso importanti bacini turistici. L’apertura dei giardini e dell’anfiteatro di fronte al palazzo, oltre che il campo giochi e di bocce, hanno permesso la creazione di ulteriori nuovi eventi come la rassegna “Sguardi Laterali”. Il primo anno di attività è sempre anche una fase di avvio, di conoscenza e di potenziamento. Per l’anno a venire ci aspettiamo un ulteriore arricchimento delle proposte lungo tutto il corso dell’anno, poiché Palazzo Tagliaferro è innanzitutto un luogo pensato per gli andoresi, che possono trovare qui un’offerta culturale anche al di fuori dei mesi di alta stagione turistica. Ad oggi, siamo molto soddisfatti e ringraziamo tutti coloro che hanno lavorato al progetto, sia il personale del Comune, sia le persone di Whitelabs. La professionalità e l’impegno profusi da tutti hanno permesso di portare ad Andora artisti di calibro internazionale, come Jane McAdam Freud, Kazuo Ohno o Enrico Rava, e una quantità di arte contemporanea di alto profilo, che è stata recensita positivamente, aumentando il prestigio di tutta Andora. Franco Floris Sindaco di Andora Palazzo Tagliaferro, è stato inaugurato nel 2009 dopo un attento lavoro di restauro durato due anni. Le Faux Miroir Federico Gori | Antonio Lo Pinto | Silvia Mei Noemi Montanaro | Liesje Reyskens | Anna Witt Nel 1929, René Magritte, dipinge “Le Faux Miroir”. Il dipinto è un olio su tela di piccole dimensioni (soltanto 54x81cm), ed oggi è conservato presso il MoMA di New York. In questo periodo viene esposto nella grande mostra personale che il museo americanodedica al grande pittore surrealista belga (“Magritte: The Mistery of Ordinary”, fino al 12 febbraio 2014). “Magritte dipinge tre versioni di quest’opera, una delle quali regalerà a Man Ray come segno di gratitudine per averlo ispirato. L’opera raffigura un occhio in primissimo piano: nell’iride si riflette un cielo azzurro e nuvoloso con al centro un punto nero. Il dipinto indica un punto nevralgico della proposta surrealista: l’organo della visione, il quale non è più considerato uno specchio fedele della realtà esterna, bensì come uno specchio “falso” che riflette l’interiorità di chi guarda sulle cose del mondo. Capovolgendo il primato dell’interiorità a sfavore dell’oggettività esterna, ogni cosa concreta diventa simbolo e la pittura surrealista lo utilizza come tale per comporre un linguaggio nuovo capace di scardinare il realismo a favore di uno psichismo che aprirà le porte della modernità rendendo i linguaggi dell’arte molto più liberi e disinibiti”. Il curatore della mostra trae spunto da quest’opera per raccogliere un gruppo di artisti attorno alla ricognizione di una realtà che assume i toni di una “allucinazione”, sia intima sia condivisa. Federico Gori La grande installazione di specchi di Federico Gori (Prato 1977, vive e lavora a Pistoia), neo vincitore del Premio Metaenergia del Talent Prize di Roma, presenta “Corri a dire al re che il cielo sta crollando” verso tratto dall’Apocalisse di San Giovanni: un pavimento di specchi che l’artista ha inciso e pensato per il Battistero di San Giovanni a Pistoia, traducendo in installazione una scena dell’annuncio al re in cui appare la visione della caduta del cielo. L’installazione, fatta dispecchi frantumati e incisi ad arte con punta di diamante, segue l’ordine formale che si sviluppava attorno al fonte battesimale. Sono incisioni che richiamano alla mente rivoli d’acqua oppure radici e che vieneadattata per le sale affrescate di Palazzo Tagliaferro. Antonio Lo Pinto Le sculture marmoree, a forma di grandi pupille, realizzate da Antonio Lo Pinto(Catania, 1956, vive e lavora a Firenze) presentano una interpretazione dell’organo della visione che si rifà ad un surrealismo approcciato con piglio concettuale. Le sculture in marmo di Carrara, sono grandi come palle di antichi cannoni, posate a terra come le bocce di un biliardo allucinatorio dove il richiamo alla visione è rotatorio e rimanda a immagini psichedeliche. La forza di gravità e la levigatezza del materiale rendono l’installazione realistica e surreale

Uragano

[doptg id=”10″] Palazzo Tagliaferro sono lieti di presentare Uragano Andrea Guastavino | Oriella Montin | Simon Roberts mostra a cura di Nicola Davide Angerame 14 settembre – 20 ottobre 2013 inaugurazione SABATO 14 settembre 2013 dalle ore 18 alle 22 ore 18,30 presentazione della mostra con gli artisti e il curatore ingresso libero orari d’apertura: da giovedì a domenica ore 15 – 19 museodabroi.palazzotagliaferro.it | info@palazzotagliaferro.it | info: 348 90 31 514 Evento in collaborazione con Comune di Andora ANDORA – Ancora una mostra di arte contemporanea nelle sale del piano nobile dell’ottocentesco Palazzo Tagliaferro di Andora, recuperato dall’amministrazione comunale e restituito alla cittadinanza in forma di galleria civica, museo e luogo di cultura a tutto tondo, sito a pochi metri dal mare. Dopo i successi ottenuti con le mostre di Jane McAdam Freud e di Kazuo Ohno, della collettive “Dreamers” e “Le ragioni dello spazio #2”, la galleria civica di Andora “Palazzo Tagliaferro”, inaugura sabato 14 settembre la triplice mostra personale di tre artisti, due italiani e un inglese, che lavorano con la fotografia, l’installazione e il ricamo. La mostra propone le opere site specific dell’artista romagnolo Andrea Guastavino, le fotografie ricamate e le installazioni dell’artista lombarda Oriella Montin e le fotografie dedicate agli storici moli inglesi del londinese Simon Roberts. La mostra accoglie circa trenta opere d’arte, con tre grandi installazioni site specific create appositamente per le sale interamente affrescate della galleria. Il titolo della mostra è “Uragano” e trae origine da un romanzo di Charles Nordhoff e James Norman Hall pubblicato in Italia con questo titolo nel 1945 per i tipi di Speroni Editore. Ambientato a Manukura, distante 900 km da Tahiti, il romanzo ritrae una società che prospera in perfetta armonia con la natura benevola e paradisiaca del Pacifico. L’uragano sconvolgerà tutto, senza preavviso né motivo, cancellando le case, i ripari, le palme e gli uomini: portando via con sé un popolo antico di decine e decine di generazioni. I pochi superstiti saranno testimoni di uno sconvolgimento totale, un annientamento della storia e del tempo, e saranno chiamati a ricominciare tutto da capo. “In questo romanzo l’uragano diventa la metafora del cambiamento repentino, della radicale cancellazione del passato, dell’annuncio di un nuovo possibile futuro. Le crisi che attraversano le nostre società, ci sembrano oggi capaci di poter fare ciò in un prossimo futuro, di divenire degli uragani. Questa mostra è pensata per accogliere opere che, per stile e per temi, illustrano alcuni elementi legati alla metafora dello sconvolgimento”. Si parte dai pontili ritratti da Simon Roberts, che, raffigurando la calma olimpica di paesaggi marini, rappresentano un mondo in felice equilibrio, una visione possibile di quello che potrebbe essere individuato come: la quiete prima della tempesta. Divenuti monumenti nazionali, protetti dalle Belle Arti britanniche, questi giganti sul mare testimoniano un rapporto tra l’uomo e l’oceano che risente della cultura durante il periodo vittoriano, Nel loro periodo di massimo splendore, i Pierdom includevano cafè, casinò, teatri e persino tram. A cavallo del secolo scorso, esistevano quasi un centinaio di moli: oggi ne rimangono solo la metà. Durante la seconda guerra mondiale, molti pontili delle coste est e sud furono smantellati per evitare che venissero utilizzati come attracco dai tedeschi. Le fotografie di antichi album di famiglia destinati all’oblio sono invece recuperate da Oriella Montin attraverso un processo di ricamo che indica un tentativo di salvare dalla pacata furia annientatrice del tempo stralci di vite private, dentro le quali si riflette un intero mondo passato. Una sua installazione site specific racconta il rapporto tra la temporalità e la costellazione familiare, che rappresenta una delle tematiche portanti del lavoro di questa artista. Andra Guastavino, si concentra invece sull’accumulo e sulla disposizione di reperti che riguardano una ricerca portata avanti in due decenni di lavoro. Riguarda i rapporti alchemici tra l’arte, la fotografia, la vita, la storia dell’arte e delle città d’arte. Facendo uso di oggetti trovati, spesso “scolpiti” dal tempo che passa e dalla vita stessa degli oggetti, Guastavino crea scenografie galleggianti, installazioni naufraghe che attraverso la sua fotografia sperimentale esprimono il senso di una ricerca interiore vista sempre come un processo di deriva interminabile all’interno di sé. Palazzo Tagliaferro, è stato inaugurato nel 2009 dopo un attento lavoro di restauro.

“Come sopravvivere @ un figlio digitale”

 Mercoledì 4 settembre ore 21.00 Incontro con Ilaria Caprioglio “Come sopravvivere @ un figlio digitale”  ( Liberodiscrivere® Editore). Perché in questo preciso periodo storico per essere una madre scrupolosa, attenta e preparata al corretto sviluppo della prole si dovrebbe barrare nel curriculum anche la voce -esperienza con il PC-? Perché da un po’ di tempo i figli portano stampate, lungo i filamenti a doppia elica del DNA, tante chioccioline: @@@?” Interverranno: Ilaria Caprioglio autrice Alberto Bonvicini Comandante della Polizia Postale della Provincia di Savona Alberto Bonvicini Spiegheranno come districarsi tra web, privacy dei figli, rischi on line e preoccupazioni genitoriali senza dover prendere una laurea in informatica Ilaria Caprioglio: Ilaria Caprioglio avvocato  collabora con riviste giuridiche e culturali. Autrice dei romanzi «Milano-Collezioni andata e ritorno» (liberodiscrivere ed 2008) dove narra la sua esperienza nel mondo della moda e dei DCA, «Gomitoli srotolati» (liberodiscrivere ed 2010) e del manuale di corretta alimentazione di bambini e adolescenti «Mi nutro di vita» (liberodiscrivere ed 2011). Vice-Presidente dell’associazione ideatrice della Gironata Nazionale del Fiocchetto Lilla contro anoressia e bulimia. relatrice ai convegni organizzati dal Corpo Militare della Croce Rossa Italiana sulle insidie del web. Sposata ha 3 figli.

“Domanda al Vento che Passa” Malocchio e Guaritori tradizionali

Lunedi 26  agosto ore 21.00 Incontro con Paolo Giardelli “Domanda al Vento che Passa” Malocchio e Guaritori tradizionali (Pentagora Editore). Previste Proiezione di immagini a supporto della presentazione Fra tutte le superstizioni il malocchio, nelle sue diverse sfaccettature dal fascino alla iettatura, è la credenza tuttora più radicata, forse perché ispirata da un sentimento inconsciamente presente in ogni uomo: l’invidia. Come il farmaco ha la sua controindicazione, così il guaritore tradizionale è ambivalente, depositario del rimedio al male che lui stesso è in grado di infliggere. Attraverso una rassegna di figure carismatiche e testimonianze, nello spazio e nel tempo, questo libro esplora le paure e il potere della nostra mente. La ricerca sul campo è stata condotta sull’intero arco ligure, per estendersi nei riferimenti dalla Sardegna al Friuli, da Svevo a Pirandello, dall’Africa al Tibet, da un famoso iettatore napoletano a straordinarie guaritrici della montagna imperiese; da Cà Dario, la “casa che uccide” di Venezia al paese “che non si dice” e alla Porche “little bastard” di James Dean. Paolo Giardelli: Antropologo di campo, studioso delle tradizioni e delle società rurali, è impegnato in tematiche ambientali e sociali. L’incontro e il dialogo con culture e genti diverse lo ha arricchito di una memoria imprestata da divulgare, affinché non vada perduta. È autore di libri e filmati, che hanno ottenuto importanti riconoscimenti, oltre ad una vasta pubblicistica di divulgazione e scientifica, in Italia e all’estero.

Lettura e drammatizzazione passi del libro

Mercoledì 21 agosto ore 21.00 Incontro con Marino Magliani presentazione del libro “Zoo a due” di Marino Magliani e Giacomo Sartori  (Perdisapop Editore). Lettura e drammatizzazione passi del libro a cura di Sedici racconti popolati da animali che raziocinano e provano emozioni: uno zoo di sfide quotidiane, paure, speranze, sguardi diversi sul mondo. Due novelle raccontano la storia di due cani, padre e figlio. Il primo “portato a perdere” dalla costa ligure sulle colline dell’entroterra, tenterà di tornare dal padrone, ma sarà attratto dal mare e imboccherà il molo. Il secondo concepito, proprio da quelle parti, risalirà alle stesse colline, come destinato a ripercorrere in altro modo il cammino del padre. Proiezione del cortometraggio “L’architettura del mare” scritto e diretto da Simone Gandolfo – Direttore della Fotografia: Ezio Gamba – Prodotto da Antonia Proto Pisani La caratteristica del cortometraggio, come ebbe a dire il regista a riprese ultimate, consiste nel fatto che “la cinepresa osserva il mondo come se si trattasse degli occhi di un cane abbandonato dal padrone“. Marino Magliani: è nato in un paesino della Val Prino, in Liguria. Vissuto per anni tra Spagna e America Latina alla fine del secolo scorso si è stabilito in Olanda dove scrive e traduce.

Concerto Jazz per chitarra classica, voce, canjon e bongo

                  Martedì 13 agosto ore 21.00 Incontro con Alessandro Bertinetto “Il Pensiero dei Suoni” (Bruno Mondadori Editore). La musica seduce la nostra sensibilità, ma eccita anche la nostra attività intellettuale, offrendo alla filosofia un campo particolarmente ricco e stimolante su cui esercitare le proprie riflessioni. Alessandro Bertinetto si interroga su alcuni tra i principali temi dell’estetica musicale: che cos’è la musica? La musica è l’unica arte dei suoni? Qual è il rapporto tra la musica e le altre arti? La musica è un puro gioco di sensazioni sonore o può comunicare contenuti e significati? Alessandro Bertinetto  insegna Estetica e svolge attività di ricerca presso l’Università di Udine e la Freie Universität di Berlino. Ha pubblicato numerosi scritti in Italia e all’estero. Tra i volumi più recenti: Lineamenti di storia dell’estetica (con F. Vercellone e G. Garelli, il Mulino, Bologna 2008), Leggere Fichte (a c. di, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Napoli 2009), La forza dell’immagine (Mimesis, Milano 2010). Concerto Jazz per chitarra classica, voce, canjon e bongo Giacomo Cornelio alla voce e percussioni e Diego Zucaro alla chitarra classica presentano un concerto formato da arrangiamenti di brani jazz, reggae, funky, rock e pop composti da autori americani, giamaicani, inglesi, sud americani, italiani, etc. nella seconda metà del Novecento.