“Come sopravvivere @ un figlio digitale”

 Mercoledì 4 settembre ore 21.00 Incontro con Ilaria Caprioglio “Come sopravvivere @ un figlio digitale”  ( Liberodiscrivere® Editore). Perché in questo preciso periodo storico per essere una madre scrupolosa, attenta e preparata al corretto sviluppo della prole si dovrebbe barrare nel curriculum anche la voce -esperienza con il PC-? Perché da un po’ di tempo i figli portano stampate, lungo i filamenti a doppia elica del DNA, tante chioccioline: @@@?” Interverranno: Ilaria Caprioglio autrice Alberto Bonvicini Comandante della Polizia Postale della Provincia di Savona Alberto Bonvicini Spiegheranno come districarsi tra web, privacy dei figli, rischi on line e preoccupazioni genitoriali senza dover prendere una laurea in informatica Ilaria Caprioglio: Ilaria Caprioglio avvocato  collabora con riviste giuridiche e culturali. Autrice dei romanzi «Milano-Collezioni andata e ritorno» (liberodiscrivere ed 2008) dove narra la sua esperienza nel mondo della moda e dei DCA, «Gomitoli srotolati» (liberodiscrivere ed 2010) e del manuale di corretta alimentazione di bambini e adolescenti «Mi nutro di vita» (liberodiscrivere ed 2011). Vice-Presidente dell’associazione ideatrice della Gironata Nazionale del Fiocchetto Lilla contro anoressia e bulimia. relatrice ai convegni organizzati dal Corpo Militare della Croce Rossa Italiana sulle insidie del web. Sposata ha 3 figli.

“Domanda al Vento che Passa” Malocchio e Guaritori tradizionali

Lunedi 26  agosto ore 21.00 Incontro con Paolo Giardelli “Domanda al Vento che Passa” Malocchio e Guaritori tradizionali (Pentagora Editore). Previste Proiezione di immagini a supporto della presentazione Fra tutte le superstizioni il malocchio, nelle sue diverse sfaccettature dal fascino alla iettatura, è la credenza tuttora più radicata, forse perché ispirata da un sentimento inconsciamente presente in ogni uomo: l’invidia. Come il farmaco ha la sua controindicazione, così il guaritore tradizionale è ambivalente, depositario del rimedio al male che lui stesso è in grado di infliggere. Attraverso una rassegna di figure carismatiche e testimonianze, nello spazio e nel tempo, questo libro esplora le paure e il potere della nostra mente. La ricerca sul campo è stata condotta sull’intero arco ligure, per estendersi nei riferimenti dalla Sardegna al Friuli, da Svevo a Pirandello, dall’Africa al Tibet, da un famoso iettatore napoletano a straordinarie guaritrici della montagna imperiese; da Cà Dario, la “casa che uccide” di Venezia al paese “che non si dice” e alla Porche “little bastard” di James Dean. Paolo Giardelli: Antropologo di campo, studioso delle tradizioni e delle società rurali, è impegnato in tematiche ambientali e sociali. L’incontro e il dialogo con culture e genti diverse lo ha arricchito di una memoria imprestata da divulgare, affinché non vada perduta. È autore di libri e filmati, che hanno ottenuto importanti riconoscimenti, oltre ad una vasta pubblicistica di divulgazione e scientifica, in Italia e all’estero.

Lettura e drammatizzazione passi del libro

Mercoledì 21 agosto ore 21.00 Incontro con Marino Magliani presentazione del libro “Zoo a due” di Marino Magliani e Giacomo Sartori  (Perdisapop Editore). Lettura e drammatizzazione passi del libro a cura di Sedici racconti popolati da animali che raziocinano e provano emozioni: uno zoo di sfide quotidiane, paure, speranze, sguardi diversi sul mondo. Due novelle raccontano la storia di due cani, padre e figlio. Il primo “portato a perdere” dalla costa ligure sulle colline dell’entroterra, tenterà di tornare dal padrone, ma sarà attratto dal mare e imboccherà il molo. Il secondo concepito, proprio da quelle parti, risalirà alle stesse colline, come destinato a ripercorrere in altro modo il cammino del padre. Proiezione del cortometraggio “L’architettura del mare” scritto e diretto da Simone Gandolfo – Direttore della Fotografia: Ezio Gamba – Prodotto da Antonia Proto Pisani La caratteristica del cortometraggio, come ebbe a dire il regista a riprese ultimate, consiste nel fatto che “la cinepresa osserva il mondo come se si trattasse degli occhi di un cane abbandonato dal padrone“. Marino Magliani: è nato in un paesino della Val Prino, in Liguria. Vissuto per anni tra Spagna e America Latina alla fine del secolo scorso si è stabilito in Olanda dove scrive e traduce.

Concerto Jazz per chitarra classica, voce, canjon e bongo

                  Martedì 13 agosto ore 21.00 Incontro con Alessandro Bertinetto “Il Pensiero dei Suoni” (Bruno Mondadori Editore). La musica seduce la nostra sensibilità, ma eccita anche la nostra attività intellettuale, offrendo alla filosofia un campo particolarmente ricco e stimolante su cui esercitare le proprie riflessioni. Alessandro Bertinetto si interroga su alcuni tra i principali temi dell’estetica musicale: che cos’è la musica? La musica è l’unica arte dei suoni? Qual è il rapporto tra la musica e le altre arti? La musica è un puro gioco di sensazioni sonore o può comunicare contenuti e significati? Alessandro Bertinetto  insegna Estetica e svolge attività di ricerca presso l’Università di Udine e la Freie Universität di Berlino. Ha pubblicato numerosi scritti in Italia e all’estero. Tra i volumi più recenti: Lineamenti di storia dell’estetica (con F. Vercellone e G. Garelli, il Mulino, Bologna 2008), Leggere Fichte (a c. di, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Napoli 2009), La forza dell’immagine (Mimesis, Milano 2010). Concerto Jazz per chitarra classica, voce, canjon e bongo Giacomo Cornelio alla voce e percussioni e Diego Zucaro alla chitarra classica presentano un concerto formato da arrangiamenti di brani jazz, reggae, funky, rock e pop composti da autori americani, giamaicani, inglesi, sud americani, italiani, etc. nella seconda metà del Novecento.  

Le ragioni dello spazio#2

[doptg id=”4″] Palazzo Tagliaferro sono lieti di presentare Le ragioni dello spazio # 2 Maura Biava | Jean-Marie Haessle | Filippo Manzini | Georges Rousse |Vano Alto mostra a cura di Nicola Davide Angerame 8 giugno – 21 luglio 2013 inaugurazione SABATO 8 giugno 2013 dalle ore 18 alle 21 ore 18,30 presentazione della mostra con gli artisti e il curatore a seguire rinfresco a cura di Borghi Ricevimenti e Azienda Agricola Durin  ingresso libero Catalogo in galleria a partire dal giorno 20 giugno, Delfino Enrile Editore orari d’apertura:  giovedì | domenica ore 19 – 23 museodabroi.palazzotagliaferro.it | info@palazzotagliaferro.it Evento in collaborazione con Comune di Andora Un ringraziamento a Kips Gallery, New York; Alessandro De March, Milano; Photo&Contemporary, Torino La Galleria Civica di Andora “Palazzo Tagliaferro”, diretta da Nicola Davide Angerame, inaugura sabato 8 giugno 2013 alle ore 18 (e fino alla 21), la mostra dal titolo “Le ragioni dello spazio #2” che propone le opere di Maura Biava, Jean-Marie Haessle, Filippo Manzini. Georges Rousse e Vano Alto. La mostra accoglie circa quaranta lavori, che affrontano in modo diretto e indiretto il tema centrale della mostra: quello dello “spazio”. Uno spazio vissuto come un elemento vivo, attivo e vibrante, verso il quale gli artisti invitati in mostra hanno sviluppato diverse strategie di risposta creativa a quella che il critico d’arte Angerame ha chiamato “le ragioni dello spazio”. Il titolo di questa mostra proviene da una mostra precedente, una personale di Filippo Manzini presso lo spazio non profit “C2” di Firenze. “Le ragioni dello spazio” sono quelle “ragioni” che l’artista e il curatore avevano individuato come momento di incontro tra il “fare” e il “percepire”: l’artista, dal canto suo, è solito captare questa impercettibili forze spaziali grazie a un lavoro “site specific”, che prevede la creazione dell’opera a partire da un dialogo con lo spazio, seguendo le logiche di un incontro tra le ragioni interiori della sensibilità creativa e le “ragioni” esteriori offerte dallo spazio, ogni volta diverso. Un dialogo che si riverbera anche sulla scelta dei materiali da costruzione delle opere. Il curatore, dal canto suo, trovava interessante come queste forze del “cubo bianco”, della sala espositiva e del luogo de-antropomorfizzato (ovvero privato della sua funzione originaria e traghettato verso lo spazio vuoto e neutrale tipico della finalità espositiva) potessero farsi chiare grazie al processo artistico creativo. Il risultato di quella mostra dava adito ad una volontà di ricognizione che ad Andora si “La mostra Le ragioni dello spazio – spiega il curatore e critico d’arte Nicola Davide Angerame –  accoglie inedite installazioni site specific, opere scultoree, fotografie, video e dipinti di artisti italiani e internazionali la cui ricerca è segnata da una sensibilità nei confronti dello spazio, sia esso quello del museo, della tela o dell’ambiente naturale. Questi artisti declinano, in modi e forme differenti, il loro rapporto con questo tema. Siamo abituati a pensare lo spazio come un “vuoto” dentro il quale l’attività umana crea luoghi di vivibilità, occupando il vuoto con una pienezza di oggetti, di simboli e di corpi in attività. Lo spazio è per questi artisti, invece, più spesso un silenzio “già sempre” pieno di suoni, una oscurità popolata da fievoli luci. La mostra riflette su come l’arte possa farsi ricettiva rispetto a queste vibrazioni che lo spazio è in grado di dare, e su come si possano tradurre in opere (oggetti, visioni, pittura) tali sensazioni”. LE RAGIONI DELLO SPAZIO #2  Maura Biava | Jean-Marie Haessle | Filippo Manzini |Georges Rousse | Vano Alto Maura Biava  Il lavoro di Maura Biava (Reggio Emilia, 1970, vive e lavora ad Amsterdam) sonda aspetti mitologici e scientifici relativi al mondo sottomarino. I suoi video e le sue fotografie ritraggono personaggi mitologici immersi in spazi naturali inconsueti. Uno dei suoi riferimenti principali è la mitologia come forma di legame tra la divinità e la natura, declinato nelle figure di dee e ninfe legate alle acque o ai differenti luoghi naturali. Grazie a ciò, le opere di Biava presentano un forte legame con lo spazio inteso come spazio vitale, luogo della stratificazione culturale di una storia che si perde nell’origine dei tempi. In questa mostra, l’artista presenta una serie di sculture recenti e un video inedito per l’Italia, nei quali la percezione dello spazio avviene tramite un gioco di forme e di sculture che usano la matematica e la geometria euclidea elementare per tradurre i contenuti di un’antichità mitologica che ritroviamo nella nostra cultura e che Biava legge a partire da una forte connotazione spaziale. Le profondità marine, caratterizzate da un colore blu intenso e avvolgente, sono usate dall’artista come “lavagna” su cui disegnare con il latte, in un video di grande forza evocativa. Nelle sculture, Biava ha decostruito alcune colonne di tempi antichi viste a Roma durante la sua residenza presso l’Accademia Americana nel 2011. Queste colonne sostengono sculture ceramiche che traducono in forme astratte alcune formule semplici dei matematici dei secoli passati. “Il lavoro mi ha portato a trovare formule e forme che sembrano quelle delle creature iniziali apparse nell’immenso spazio spopolato della Terra primigenia”, sostiene l’artista. Maura Biava si è laureata all’Accademia di Brera, Milano. Ha poi seguito un Master alla Rijksakademie di Amsterdam, in Olanda. Vive a lavora tra Milan e Amsterdam. Dal 2005  insegna alla Koninkijke Academie van Beeldende Kunsten, Den Haag, Olanda. Filippo Manzini Manzini presenta una sensibilità unica per quelle che sono le identità degli spazi espositivi, da lui considerati non come “luoghi” antropomorfizzati ma come vuoti vibranti e pieni di invisibili forze astratte. L’artista entra in risonanza con loro e progetta forme che sono in dialogo con l’identità più profonda dello spazio, esaltando e scoprendo le “bellezze” nascoste di queste identità astratte che sono gli spazi di gallerie e musei. L’arte di Filippo Manzini si presenta come una interessante versione “calda” del minimalismo di tradizione americana. Il suo è un “minimalismo lirico” (come lo definisce il critico Angerame) in cui le forme essenziali e primarie si concretizzano dentro materiali poveri ma nobili, per consistenza e per forza estetica. Per Palazzo Tagliaferro, l’artista

Palazzo Tagliaferro

Palazzo Tagliaferro è il polo culturale di Andora, nato da un importante lavoro di riqualificazione della zona di Largo Milano, per molti anni in forte degrado. L’imponente edificio, che presenta le caratteristiche tipiche delle dimore nobiliari di campagna di fine XVIII – inizio XIX secolo, è stato completamente ristrutturato e recuperato all’uso pubblico dopo un periodo di abbandono che risaliva agli anni ‘70. Il comune di Andora, che ne è divenuto proprietario nel 2001, ha realizzato l’opera di riqualificazione e lo ha riconsegnato alla città con l’obiettivo di farne uno spazio di aggregazione culturale, didattico e ludico. Palazzo Tagliaferro dispone di quattro piani da 360 metri quadrati ciascuno. I lavori di restauro hanno riportato alla luce alcuni affreschi antichi e pavimenti fortunosamente risparmiati dal degrado. Secondo L’Istat in Italia si contano 9 milioni di turisti culturali, ovvero di persone che ogni anno scelgono di spostarsi per seguire eventi culturali in altre città. Andora, grazie al suo Centro Policulturale di Palazzo Tagliaferro, sta diventando uno dei punti di riferimento per lo spettacolo e la cultura non solo della provincia di Savona, ma di tutta Italia. Palazzo Tagliaferro è struttura adeguata ad ospitare mostre, concerti, reading di poesia, piccole piece teatrali, proiezioni video e presentazioni di libri. La politica culturale che Palazzo Tagliaferro sviluppa si delinea attraverso i seguenti punti programmatici: concerti: di musica jazz, classica, blues, rock e musica sperimentale spettacoli: dedicati al teatro e all’incontro tra musica e video o tra musica e teatro incontri: con personaggi del mondo dello spettacolo, scrittori e personalità di rilievo poesia e letteratura: reading poetici e letterari in forma di spettacoli cinema e video: proiezioni di lungo e cortometraggi di registi noti ed emergenti mostre storiche e di artisti internazionali: mostre di grandi maestri dell’arte antica, del Novecento e contemporanei di rilievo internazionale. Queste mostre hanno la funzione di essere di grande richiamo, con ottime ricadute sui media nazionali. mostre di artisti professionisti viventi: l’arte nuova è sempre un forte stimolo visivo per i visitatori. mostre collettive a tema: sono le mostre più importanti, quelle che permettono di mostrare la capacità di produrre cultura nuova. Sono mostre costruite su temi generali che possono coinvolgere ogni ramo della realtà e del sapere. Tracciano spesso quelle che sono le nuove tendenze dell’arte e sono di grande stimolo visivo e culturale mostre di professionisti del territorio: sono mostre a chilometro zero, collettive o personali, che possono rappresentare un momento importante per la promozione dell’arte del territorio. mostre tributo a grandi artisti del territorio: spesso esistono artisti liguri poco riconosciuti che meriterebbero una mostra in grado di tracciare un bilancio, promuovendone il ricordo ed un riconoscimento

Palazzo Tagliaferro

Palazzo Tagliaferro è il polo culturale di Andora, nato da un importante lavoro di riqualificazione della zona di Largo Milano, per molti anni in forte degrado. L’imponente edificio, che presenta le caratteristiche tipiche delle dimore nobiliari di campagna di fine XVIII – inizio XIX secolo, è stato completamente ristrutturato e recuperato all’uso pubblico dopo un periodo di abbandono che risaliva agli anni ‘70. Il comune di Andora, che ne è divenuto proprietario nel 2001, ha realizzato l’opera di riqualificazione e lo ha riconsegnato alla città con l’obiettivo di farne uno spazio di aggregazione culturale, didattico e ludico. Palazzo Tagliaferro dispone di quattro piani da 360 metri quadrati ciascuno. I lavori di restauro hanno riportato alla luce alcuni affreschi antichi e pavimenti fortunosamente risparmiati dal degrado. Secondo L’Istat in Italia si contano 9 milioni di turisti culturali, ovvero di persone che ogni anno scelgono di spostarsi per seguire eventi culturali in altre città. Andora, grazie al suo Centro Policulturale di Palazzo Tagliaferro, sta diventando uno dei punti di riferimento per lo spettacolo e la cultura non solo della provincia di Savona, ma di tutta Italia. Palazzo Tagliaferro è struttura adeguata ad ospitare mostre, concerti, reading di poesia, piccole piece teatrali, proiezioni video e presentazioni di libri. La politica culturale che Palazzo Tagliaferro sviluppa si delinea attraverso i seguenti punti programmatici: concerti: di musica jazz, classica, blues, rock e musica sperimentale spettacoli: dedicati al teatro e all’incontro tra musica e video o tra musica e teatro incontri: con personaggi del mondo dello spettacolo, scrittori e personalità di rilievo poesia e letteratura: reading poetici e letterari in forma di spettacoli cinema e video: proiezioni di lungo e cortometraggi di registi noti ed emergenti mostre storiche e di artisti internazionali: mostre di grandi maestri dell’arte antica, del Novecento e contemporanei di rilievo internazionale. Queste mostre hanno la funzione di essere di grande richiamo, con ottime ricadute sui media nazionali. mostre di artisti professionisti viventi: l’arte nuova è sempre un forte stimolo visivo per i visitatori. mostre collettive a tema: sono le mostre più importanti, quelle che permettono di mostrare la capacità di produrre cultura nuova. Sono mostre costruite su temi generali che possono coinvolgere ogni ramo della realtà e del sapere. Tracciano spesso quelle che sono le nuove tendenze dell’arte e sono di grande stimolo visivo e culturale mostre di professionisti del territorio: sono mostre a chilometro zero, collettive o personali, che possono rappresentare un momento importante per la promozione dell’arte del territorio. mostre tributo a grandi artisti del territorio: spesso esistono artisti liguri poco riconosciuti che meriterebbero una mostra in grado di tracciare un bilancio, promuovendone il ricordo ed un riconoscimento

Palazzo Tagliaferro

Palazzo Tagliaferro è il polo culturale di Andora, nato da un importante lavoro di riqualificazione della zona di Largo Milano, per molti anni in forte degrado. L’imponente edificio, che presenta le caratteristiche tipiche delle dimore nobiliari di campagna di fine XVIII – inizio XIX secolo, è stato completamente ristrutturato e recuperato all’uso pubblico dopo un periodo di abbandono che risaliva agli anni ‘70. Il comune di Andora, che ne è divenuto proprietario nel 2001, ha realizzato l’opera di riqualificazione e lo ha riconsegnato alla città con l’obiettivo di farne uno spazio di aggregazione culturale, didattico e ludico. Palazzo Tagliaferro dispone di quattro piani da 360 metri quadrati ciascuno. I lavori di restauro hanno riportato alla luce alcuni affreschi antichi e pavimenti fortunosamente risparmiati dal degrado. Secondo L’Istat in Italia si contano 9 milioni di turisti culturali, ovvero di persone che ogni anno scelgono di spostarsi per seguire eventi culturali in altre città. Andora, grazie al suo Centro Policulturale di Palazzo Tagliaferro, sta diventando uno dei punti di riferimento per lo spettacolo e la cultura non solo della provincia di Savona, ma di tutta Italia. Palazzo Tagliaferro è struttura adeguata ad ospitare mostre, concerti, reading di poesia, piccole piece teatrali, proiezioni video e presentazioni di libri. La politica culturale che Palazzo Tagliaferro sviluppa si delinea attraverso i seguenti punti programmatici: concerti: di musica jazz, classica, blues, rock e musica sperimentale spettacoli: dedicati al teatro e all’incontro tra musica e video o tra musica e teatro incontri: con personaggi del mondo dello spettacolo, scrittori e personalità di rilievo poesia e letteratura: reading poetici e letterari in forma di spettacoli cinema e video: proiezioni di lungo e cortometraggi di registi noti ed emergenti mostre storiche e di artisti internazionali: mostre di grandi maestri dell’arte antica, del Novecento e contemporanei di rilievo internazionale. Queste mostre hanno la funzione di essere di grande richiamo, con ottime ricadute sui media nazionali. mostre di artisti professionisti viventi: l’arte nuova è sempre un forte stimolo visivo per i visitatori. mostre collettive a tema: sono le mostre più importanti, quelle che permettono di mostrare la capacità di produrre cultura nuova. Sono mostre costruite su temi generali che possono coinvolgere ogni ramo della realtà e del sapere. Tracciano spesso quelle che sono le nuove tendenze dell’arte e sono di grande stimolo visivo e culturale mostre di professionisti del territorio: sono mostre a chilometro zero, collettive o personali, che possono rappresentare un momento importante per la promozione dell’arte del territorio. mostre tributo a grandi artisti del territorio: spesso esistono artisti liguri poco riconosciuti che meriterebbero una mostra in grado di tracciare un bilancio, promuovendone il ricordo ed un riconoscimento